Le Am-lire, ovvero le banconote emesse dall’Allied Military, furono poste in circolazione in Italia, dopo lo sbarco alleato in Sicilia nel luglio del ’43, ed ebbero corso legale fino al 30 giugno 1950.
Molti di noi non erano ancora nati e non hanno potuto conoscerle, ma le Am-lire ebbero una grande incidenza sia sull’economia che sulle condizioni di vita dei nostri padri.
Grazie alla collaborazione dell’amico e collezionista Giovanni Palazzo, che ringraziamo per averci messo a disposizione le immagini delle Am-lire nel taglio da 5, ve le mostriamo, accompagnandole con un breve commento dal libro: “Brindisi 1924-1943 da Capoluogo a Capitale… dell’Archivio di Stato + 2”, in cui si descrive la situazione economica e sociale che si venne a creare a Brindisi, divenuta Capitale d’Italia solo due mesi dopo l’emissione delle Am-lire.
“Parlare di Brindisi dopo l’8 settembre equivale a parlare di tutta l’Italia meridionale poichè le condizioni di vita dopo l’arrivo degli Alleati furono le medesime su tutto il territorio amministrato dal Governo Badoglio e dall’AMGOT (Allied Military Government of Occupied Territories ndr ).
Riassumendo in una sola frase l’Italia, vinta e invasa, era allo sfacelo economico. Le industrie, le poche esistenti nel Sud, si fermarono; i prodotti agricoli venivano requisiti; i prezzi aumentarono vertiginosamente mentre il potere d’acquisto di salari e stipendi crollava in maniera inversamente proporzionale. Fu, però, l’immissione delle am-lire, la moneta d’occupazione sul mercato, che provocò l’aumento vertiginoso dell’inflazione per il cambio imposto che penalizzò fortemente l’economia locale. I soldati alleati pagavano con denaro praticamente privo di qualsiasi valore e la conseguenza fu l’aumento sconsiderato dei prezzi di tutti i beni.Per procurarsi il cibo gli italiani furono costretti a ricorrere al baratto. Badoglio non riuscì a far ritirare le am-lire dal mercato nemmeno dopo la firma dell’armistizio e la “promozione” dell’Italia a cobelligerante delle Nazioni Unite. Gli alleati, intanto, continuarono a fornire derrate alimentari e aiuti in gran quantità alle popolazioni che loro stessi avevano ridotto alla fame e all’abbrutimento morale.Nelle province pugliesi le manifestazioni di protesta e l’occupazione delle terre da parte dei contadini divennero sempre più frequenti e spesso la polizia sparò sui manifestanti. L’esasperazione e la tensione aumentarono facendo maturare la possibilità di far rinascere un’organizzazione sindacale.”